Un’occasione per riflettere sulla grazia che la donna porta alla Chiesa.
Un anno fa, il 12 maggio 2016, durante la riunione delle Superiore degli ordini religiosi femminili, la presidente chiese al Papa se non fosse possibile e opportuno ripristinare il diaconato femminile.
La risposta del Papa fu articolata, perché, se da una parte è indubbio che nel primo millennio cristiano le diaconesse esistevano, non è chiaro quali fossero le loro funzioni e la loro relazione con il ministero maschile. Di qui, la decisione di Papa Francesco di istituire una Commissione di studio, i cui membri sono stati nominati nell’agosto scorso.
La questione del diaconato femminile va però inserita in una cornice più ampia, e cioè la considerazione del ruolo della donna nella Chiesa.
E’ molto difficile distinguere la volontà del Fondatore dall’influsso delle diverse culture, a cominciare da quella ebraica, nelle quali la Chiesa si è sviluppata. La ricerca storica ha fatto grandi passi: consiglio di leggere l’articolo del P. Giancarlo PANI su La Civiltà Cattolica 3999 (2017), p. 209-222. Tuttavia, la pura e semplice ricerca storica non riesce a darci elementi conclusivi: lo sottolineava la Commissione Teologica Internazionale nel suo documento del 2003 sul Diaconato: «Per quel che riguarda l’ordinazione delle donne al diaconato, conviene notare due indicazioni importanti che emergono da quanto è stato sin qui esposto: 1) le diaconesse di cui si fa menzione nella Tradizione della Chiesa primitiva — secondo ciò che suggeriscono il rito di istituzione e le funzioni esercitate — non sono puramente e semplicemente assimilabili ai diaconi; 2) l’unità del sacramento dell’Ordine, nella chiara distinzione tra i ministeri del vescovo e dei presbiteri da una parte, e il ministero diaconale dall’altra, è fortemente sottolineata dalla Tradizione ecclesiale, soprattutto nella dottrina del Concilio Vaticano II e nell’insegnamento postconciliare del Magistero. Alla luce di tali elementi posti in evidenza dalla presente ricerca storico-teologica, spetterà al ministero di discernimento che il Signore ha stabilito nella sua Chiesa pronunciarsi con autorità sulla questione».
Il rinvio al Magistero non dev’essere però una delega. Il Magistero vive nella Chiesa, nella sua quotidianità, nella quale lo Spirito Santo suggerisce continuamente quanto è necessario per rendere sempre giovane la Sposa di Cristo. Ecco perché è necessario collocare la riflessione sul diaconato femminile nella cornice più ampia del ruolo della donna nella Chiesa.
A Reggio, è attivo da alcuni anni presso la Biblioteca dei Frati Cappuccini in via Ferrari Bonini, un gruppo di studio “Chiesa – Donna”, che ha affronta tao fra l’altro proprio la questione del diaconato femminile.
Il Vicariato Urbano, la Biblioteca dei Cappuccini e il citato gruppo di studio hanno invitato la prof. Alberta Maria Putti, docente all’Università Gregoriana di Roma, a tenere una conferenza sull’argomento: “Il ruolo della donna nella Chiesa e la domanda sul Diaconato femminile”.
La conferenza si terrà venerdì 19 maggio alle ore 21 nella chiesa del Buon Pastore, in viale Umberto I.
Mi sembra un’occasione importante per le nostre comunità ecclesiali, soprattutto in questa fase, nella quale la costituzione delle Unità Pastorali impone una riflessione sulla necessaria pluralità e ricchezza dei ministeri all’interno del Popolo di Dio.
Don Giuseppe Dossetti
10 maggio 2017