Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. Domenica di Santissima Trinità – don Anthony


Non troviamo la parola ‘Trinità’ nelle Scritture, ma abbiamo certamente la realtà dalla rivelazione data a noi da Gesù. Nel Vangelo di oggi, Gesù comanda agli apostoli di fare discepoli tutti i popoli e di battezzarli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28, 17). Qui, abbiamo una verità rivelata di cui corriamo il rischio di errore quando cerchiamo di spiegare. Se la storia dell’esperienza di sant’Agostino nel tentare di spiegare semplicemente il mistero è vera, e poiché è anche vero che nessuno lo ha spiegato pienamente nella Chiesa, tanto vale evitare la domanda, ‘come’ e piuttosto cercare il ‘perché’. In altre parole, vorremmo conoscere la sua rilevanza per noi e vivere bene.

Diciamo che ci sono tre persone in un Dio e non tre dei. Padre Denis J. Hanly lo dice sinteticamente: “Dio è Padre, Dio è Figlio, Dio è Spirito Santo. Un Padre premuroso che ci crea, un fratello che muore e vive per noi ora e per sempre, uno Spirito Santo che ci ispira, ci conforta se lo invitiamo, e ci guida al sicuro a casa.” Quello che stiamo celebrando è la vicinanza di Dio a noi come la prima lettura ci illumina (Dt. 4, 32-34). La seconda lettura sottolinea che lo Spirito di Dio, insieme con il nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio e quindi coeredi con Cristo. La vicinanza di Dio a noi è la ragione per cui lo chiamiamo Padre; la sua incarnazione e nascita quando ha scelto di vivere e operare tra noi e alla fine è morto per noi è il motivo per cui lo chiamiamo salvatore, amico e fratello; Il suo continuo sostentamento e sostegno attraverso la potenza del suo Spirito sono il motivo per cui lo chiamiamo Paraclete e guida. La dottrina della Santa Trinità ci aiuta a vedere la fraternità che condividiamo in Cristo Gesù non solo nella sua umanità, ma anche nella sua divinità.

Quello che vedo è il pieno inserimento della nostra umanità nella Divinità. Grazie a Gesù, ogni domenica possiamo entrare fisicamente nella Santissima Trinità attraverso l’Eucaristia. La natura degli angeli è più nobile della nostra, ma Dio ha scelto noi al di sopra di tutte le altre creature per condividere il Suo amore più intimo. È per questo che lo Spirito Santo ci è stato dato e si allinea bene con il nostro spirito, per mostrarci come riconoscere e sbloccare la divinità in noi. Alla creazione, quando Dio creò l’uomo, Egli parlò a Sé stesso. Dopo che Dio è disceso e è diventato umano, Egli è asceso anche come umano di nuovo al cielo e ora ci parla come membri della sua comunità trinitaria per trasformare il mondo attraverso la parola del Vangelo. Dio ha creato il mondo con le Sue parole, e ora tocca noi di ricreare il paradiso sulla terra attraverso le nostre parole e azioni evangeliche.

Una delle grandi storie della pandemia fu quella di un uomo anziano che offrì il suo ventilatore ad un paziente più giovane e alla fine morì. È davvero morto o è rinato in un altro? Non era forse come la morte di Gesù che noi possiamo vivere e di cui Paolo ha detto che vivi o morti, ora apparteniamo a Cristo (Rm. 14, 8)? Sono certo che il giovane sopravvissuto a causa del sacrificio del paziente anziano avrà una visione diversa della vita dopo. San Giovanni osserva che non si può pretendere di amare Dio che non vede se non ama gli esseri umani che può vedere qui sulla terra (1Gv. 4, 20). Gesù ha rivelato che se abbiamo cura degli esseri umani, abbiamo cura di Dio (Mt 25, 40). Così, ogni volta che conserviamo l’umanità, ci eleviamo o piuttosto diventiamo più divini. Dobbiamo riconoscere Dio anche nel peggiore dei criminali.

Dunque, Dio vive in noi e noi viviamo in Dio. Il nostro dovere è di emulare la vita comunitaria di Dio e di evitare ogni tendenza all’isolazionismo. Siamo chiamati a contribuire all’edificazione della nostra famiglia, della nostra Chiesa, della nostra comunità e della nostra nazione attraverso la produzione e la creatività, come Dio Padre. Come Dio Figlio, dobbiamo favorire le riconciliazioni, essere operatori di pace, cercare di ripristinare le famiglie spezzate e vivere una vita di perdono e amore per tutti. Infine, dobbiamo cercare la conoscenza, la giustizia e la verità, e dissipare l’ignoranza dalla nostra comunità come Dio Spirito Santo.

don Anthony