I racconti di esperienze dall’Ucraina saturano i media ora. Le persone raccontano come hanno camminato fuggendo per 18 ore verso i confini solo per essere rifiutati e respinti dai paesi vicini. Altri raccontano dei frequenti allarmi di missili in arrivo e della conseguente fuga per la sicurezza in città, che fa sembrare una fortuna anche un’ora di dormire al giorno. Altri ancora raccontano di essere rimasti al freddo per giorni perché non c’era più spazio nei campi di accoglienza. Così, l’anima cristiana comincia a fare di nuovo la famosa domanda: “Dov’è Dio?”. Se Lui è con noi, allora perché permette tutto questo? Così, il cuore della riflessione di oggi si trova nel salmo responsoriale. Lì la Chiesa supplica la presenza di Dio: “Resta con noi, Signore, nell’ora della prova” (Sal 90). Lì la Chiesa ribadisce il suo bisogno di Dio per rimanere fedele nelle prove. L’inevitabilità di funzionare in modo ottimale come persona solo attraverso Dio è iniziata alla creazione, quando Dio ci ha fatto con la sua parola (Gen1, 26- 28) e con il suo respiro (Gen2, 7). Il Salmista è stato molto preciso quando ha scritto: “Esala lo spirito e

ritorna alla terra” (Sal 146, 4).

In generale, i conflitti e le guerre si scatenano intorno a noi: L’Ucraina soffre a causa della Russia, l’Etiopia è in fiamme, la Somalia è bombardata dagli Stati Uniti, i Biafrani sono massacrati dal governo nigeriano, Taiwan è oppressa dalla Cina, e la lista continua. Sentiamo quotidianamente le minacce di guerra nucleare, e teniamo il cuore incerto sulla direzione degli eventi e sulle possibili escalation. È come l’inizio di un’altra pandemia di nuovo, una ripetizione dell’isolamento nel deserto della paura.

Ma sarebbe superficiale chiudere l’anima alla questione della presenza di Dio e della fede in Lui perché siamo delusi che Dio non abbia soddisfatto le nostre aspettative. Eppure, senza cercare di colpevolizzarci, la realtà è che siamo noi a deludere noi stessi non soddisfacendo le nostre aspettative, per non parlare di quelle di Dio. Questo è precisamente il motivo per cui Adamo si nascose da Dio nel giardino dell’Eden. Quando cerchiamo in fretta di afferrare di più di ciò che Dio ci ha già dato o promesso senza che Lui ci guidi, spesso portiamo il disastro a noi stessi. È fondamentalmente un viaggio verso l’auto-indulgenza, la vanagloria di sé e l’identità religiosa autoreferenziale, proprio come le tentazioni di Cristo. Ma a differenza di Adamo, Gesù ha sempre fatto ricorso alla saggezza divina.

Ognuno di noi rappresenta il fatto che Dio è attivo anche nella più oscura tragedia umana. Per esempio, alcuni di noi hanno visto le guerre e sono sopravvissuti anche da piccoli. In altre parole, siamo sopravvissuti con zero sforzo da parte nostra. Inoltre, alla fine verranno raccontate le storie di come siamo sopravvissuti al covid-19. Come Gesù, Dio vuole che prestiamo attenzione alla sua presenza, che ci crediamo, che ci fidiamo e che collaboriamo con essa.

Infatti, una delle più grandi armi che il diavolo usa contro un’anima cristiana è il dubbio che è strettamente associato alla paura. Gesù lo sapeva e così in diverse occasioni ci ha incaricato di non avere paura. Precisamente, quando salvò dall’affondamento Pietro che camminava sul mare proprio come Gesù gli aveva promesso, gli chiese: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?” (Mt 14, 31). In modo particolare, le parole di partenza di Cristo all’Ascensione erano, “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

La presenza di Dio è stabilita in Cristo come nuova e permanente alleanza. Il desiderio della presenza di Dio è il senso della comunione. In pratica, la fede è un assenso mentale e verbale alla presenza e alla promessa di Dio che influenza le nostre azioni. Sant’Ireneo nel suo testo “Contro le eresie” nota che: “Mentre Dio non ha bisogno di nulla, l’uomo ha bisogno della comunione con Dio. La gloria dell’uomo consiste nel perseverare al servizio di Dio. E per questo il Signore diceva ai suoi discepoli: ‘Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi’ (Gv15, 16).” Se Dio per amore ha scelto di crearci, apriamo i nostri cuori a Lui, confidando che sicuramente farà della nostra vita un bellissimo viaggio e ricordo. Che Dio ci risani, ci guarisca e ci riempia della sua presenza per Cristo nostro Signore. Amen.

don Anthony