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“OGGI” – 130^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Quando la strada che sale dal deserto arriva al Monte degli Ulivi e Gerusalemme appare in tutta la sua bellezza, una piccola cappella a forma di lacrima ricorda il pianto di Gesù sulla sua città: “Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata” (Lc 19,44). Dopo pochi anni, infatti, le legioni romane circonderanno…
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“IL LAVORO” – 129^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Massimo Gramellini ha dedicato un suo “Caffè” a Nicoletta, l’operaia di Piacenza rimasta schiacciata da un macchinario in vetreria. Egli ha intitolato il suo pezzo, “L’invisibile”. Infatti, è proprio così: ci sono tra noi persone che andrebbero riconosciute come santi o eroi: Nicoletta faceva sempre il turno di notte ed era riuscita a far studiare…
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“RISURREZIONE” – 128^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
In questi giorni, si visitano i cimiteri, senza peraltro accorgersi del paradosso contenuto nel nome. Infatti, “cimitero” è parola che deriva dal greco e vuol dire, alla lettera, “luogo dei dormienti”, quasi riprendendo una parola di Gesù, davanti alla bimba morta: “Non è morta, ma dorme!” (Mc 5,39). Nulla di strano se i presenti lo…
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“ZACCHEO” – 127^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra don Giuseppe
Anche questa volta abbiamo a che fare con un pubblicano, anzi, con uno dei loro capi: capo dunque dei ladri, di una corporazione mafiosa. Di lui si dice che abitava a Gerico, la capitale invernale di Erode il Grande, che vi andava a curarsi con le acque. Si può pensare che Zaccheo avesse robusti agganci…
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“FARISEI E PUBBLICANI” – 126^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Una delle parabole più famose di Gesù è quella del fariseo e del pubblicano. Tutti e due salgono al tempio a pregare, ma alla fine solo il pubblicano riceve l’approvazione divina. Si suppone che gli ascoltatori siano rimasti sorpresi, perché i farisei erano persone perbene, che osservavano la Legge; frequentavano la sinagoga e compivano opere…
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“L’UOMO INTERIORE” 125^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Parlavamo, la volta scorsa, della necessità di un “ritorno a noi stessi”, per ricostruire l’interiorità dell’uomo. Siamo abituati a vivere fuori di noi, forse perché abbiamo paura di guardarci allo specchio. Con questo atteggiamento, però, diventiamo facilmente accusatori degli altri e portiamo il nostro contributo alle divisioni e agli odi; diventiamo violenti o consenzienti alla…
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“IL SILENZIO” – 124^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
“Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti? Perché resti spettatore dell’oppressione? Ho davanti a me rapina e violenza”. Così parla il profeta Abacuc, nel tempo più angosciante della storia d’Israele, quello dell’esilio e della distruzione di Gerusalemme. La domanda, però, è attuale. Forse, c’è ancora il tentativo di ridurre i problemi al rincaro…
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“LA PREGHIERA COME ATTO POLITICO” – 123^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Un doloroso disorientamento ha colpito un po’ tutti: prima è venuta la pandemia, poi si è aggiunta la guerra. Facciamo fatica a dare un senso a questi flagelli. Non mancano le analisi e le spiegazioni, ma io avverto in me e in tanti la sensazione di essere trascinati da un gorgo inarrestabile, che ci sta…
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Convocazione ecclesiale: apertura dell’anno pastorale
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore” (At 4,32-33). Cari fratelli e sorelle, è…
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“L’AMORE SOCIALE” – 122^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Ci stiamo avvicinando alle elezioni politiche del nostro Paese. Proprio in questa domenica, san Paolo ci suggerisce la cosa più importante da fare: “Raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma…