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“BEATI” – 140^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Tra le pagine giustamente famose del vangelo, troviamo le “beatitudini” (Matteo 5,1-12). Esse esprimono le preferenze e le decisioni del Dio di Gesù. Dio consegna il suo “Regno”, il suo amore, la sua tenerezza, ai poveri “nello spirito”, cioè a tutti coloro che hanno un dolore nel cuore; per esempio, a coloro che piangono, ai…
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“IL TESORO” – 139^lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Un giorno, Giovanni il Battista indirizzò due suoi discepoli a Gesù. Il dialogo che ne seguì è molto interessante: esso sembra ovvio, ma affronta i desideri profondi di ogni uomo. Gesù chiede: “Che cosa cercate?”. Riconosce come legittima l’inquietudine del cuore umano. I due discepoli rispondono con una domanda, nella quale c’è l’aspirazione dell’uomo a…
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“L’AGNELLO” – 138^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Quando vado a Gerusalemme, il mio luogo dell’anima è la Basilica dell’Agonia, che custodisce la roccia, sulla quale Gesù ha pregato e ha sudato sangue prima dell’arresto e della passione. Immagino il Figlio di Dio, che chiede aiuto agli uomini, ai suoi amici: “Cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: L’anima mia è triste…
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“CHI HA PAURA DI GESU’ BAMBINO?” – 137^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra -don Giuseppe
Chi ha paura di Gesù Bambino? Sembra una domanda stupida, ma me la sono portata dietro in questo periodo natalizio, perché mai come quest’anno mi è sembrato che si volesse evitare di parlare di lui, addirittura di nominarlo. Da tempo, nelle scuole la natività viene troppo spesso sostituita da Babbo Natale e simili, e il…
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“LA PIENEZZA DEL TEMPO” – 136^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
E’ molto interessante il confronto tra la visione del tempo che hanno gli Ebrei e quella dei Cristiani. Esse coincidono su diversi punti. Anzitutto, c’è un’origine: per gli Ebrei, il principio è la creazione del mondo: “In principio, Dio creò il cielo e la terra”, sono le prime parole della Bibbia (Gen 1,1). Il vangelo…
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“LA NOTTE SANTA” – 135^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Non so se sopravviva l’abitudine per la quale i bambini recitano una poesia davanti al presepio, prima di scartare i regali: un omaggio al Bimbo, un piccolo dono per rallegrare la sua povertà. Ricordo la mia emozione, anche perché tutta la famiglia era schierata per assistere allo spettacolo: sentivo il peso della responsabilità, anche…
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“IL SOGNO E L’AZIONE” – 134^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
“Non temere!”. Così l’angelo si rivolge a Giuseppe, come poco prima aveva fatto con Maria. Non si tratta del timore di fronte alla manifestazione del divino, come accadeva nei riti pagani, quanto piuttosto del sentimento di indegnità e di inadeguatezza, di fronte all’enormità del compito che il messaggero celeste prospetta. Io sono convinto che, a…
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“L’ONORE DI DIO” – 133^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Tra le violenze e le morti di questa settimana, merita attenzione particolare l’impiccagione di Mohsen Shekari, dopo la condanna pronunziata da un tribunale iraniano. La giustizia (si fa per dire) del regime degli ayatollah prevede il reato di “guerra contro Dio”, punito con la pena capitale. Viene da piangere, nel vedere un giovane privato della…
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“VIRGEN MORENITA” – 132^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
“Piena di grazia”: sono le parole della prima preghiera che impariamo dalle nostre mamme, rivolgendoci a Maria, alla sua immagine di tenerezza. Esse sono spesso anche le ultime, come nel caso di Buonconte da Montefeltro, nella Divina Commedia: “Quivi arriva’ io forato ne la gola, fuggendo a piede e sanguinando il piano. Quivi perdei la…
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“SAN MANGO SUL CALORE” – 131^ lettera alla comunità al tempo del coronavirus e della guerra – don Giuseppe
Era il 23 di novembre del 1980, una domenica, quando il terremoto distrusse Avellino e la circostante zona dell’Irpinia e della Basilicata. Partimmo il giorno dopo, con alcuni obiettori Caritas, e venimmo mandati in quello che era stato un bel paesino di montagna, San Mango sul Calore, dove erano morte una settantina di persone. Organizzammo…