Appunti sul futuro della UP


Appunti sul futuro dell’Unità Pastorale. Giugno 2016

  1. Dobbiamo riflettere su quello che il Signore vuole dalla sua Chiesa in questo momento storico e poi in particolare quello che vuole dalla nostra UP. Due cose mi sembrano chiare: anzitutto e definitivamente, la responsabilità della trasmissione della fede appare attribuita a tutto il popolo di Dio. In secondo luogo, il presbitero deve concentrarsi sulla preghiera e sull’ascolto delle persone.
  2. Di fatto, in questi anni, ho privilegiato l’aspetto organizzativo. Intendiamoci: l’organizzazione non è solo un fatto tecnico, ma c’è dietro una serie di valori importanti; pensiamo, per esempio, alla carità e all’esercizio della corresponsabilità. Ora, però, senza negare il passato, si tratta, a mio parere, di fare un passo in più sulla via della preghiera e del rapporto con il Signore.
  3. Prima conseguenza: il calendario delle Messe. Lasciamo da parte, per il momento, il problema delle Messe festive. C’è bisogno di riflessione. Dico però che non vedo la necessità di unificare la Messa delle 10 a san Pellegrino e quella delle 11.15 al Buon Pastore. E’ in atto un processo di conoscenza e di integrazione tra le due parrocchie, ma l’unità pastorale, nel senso di conoscenza e condivisione, è ancora all’inizio.
  4. Per le Messe feriali, penso di procedere così:Lunedì ore 8.00
    Martedì ore 18.30
    Mercoledì ore 8.00
    Giovedì ore 16.30
    Venerdì ore 18.30
    Non intendo quindi celebrare più di una Messa d’orario al giorno, prima di tutto per la mia salute spirituale, poi perché ci saranno gli imprevisti, cioè i funerali.
  5. Poi. Però, intendo chiedervi di prendere in mano una novità di grande significato. Il Papa ha detto alle superiore degli ordini religiosi femminili che non vede difficoltà a che laici e laiche guidino una liturgia della Parola. Per questo, penso di istituire al giovedì sera alle 18.30 una liturgia dei Vespri al Buon Pastore, guidati da un laico o da una laica, che facciano anche il commento alle letture. Un altro ministero assolutamente importante è quello del canto: anche su questo dobbiamo investire.
  6. La presenza di Antonio e della famiglia Davoli al Buon Pastore è importantissima. Mi danno la garanzia che ci sia una presenza di accoglienza e di custodia dei locali e di programmazione della loro occupazione. In più, vedo con molta gioia che il movimento dei giovani e anche dei meno giovani, comunque delle famiglie, si sta sviluppando attorno a quella presenza.
  7. Un ministero importantissimo è quello dell’amministrazione. Una buona amministrazione dà serenità e chiarezza alla vita di una comunità. Il sistema della nostra UP è certamente complesso, dal momento che sono presenti anche Casa Anziani e Scuola per l’Infanzia. Di conseguenza, ho assunto Luisa Lusetti a part time per l’amministrazione del complesso, con le seguenti quote: 4/10 Casa Anziani, 3/10 Scuola Infanzia, 2/10 San Pellegrino, 1/10 Buon Pastore. Luisa però si coordina con altri volontari, prima di tutto con Paolo Rossi, che ha presidiato il servizio finora, e che ringrazio vivissimamente.
  8. E’ necessario, assolutamente, provvedere a un sistema di manutenzione programmata di tutto il complesso di edifici. Questo è un punto sul quale don Davide si è impegnato molto, togliendomi molti fastidi. Vorrei evitare di prendermeli, anche perché ho studiato teologia e non ragioneria, idraulica e falegnameria. Sto confrontandomi con alcune persone e spero di arrivare a una conclusione.
  9. Anche la dispensa, l’approvvigionamento e la distribuzione, nonché la gestione dei materiali per la Mensa Domenicale, hanno bisogno di qualcuno che se ne occupi in modo organico.
  10. Sul catechismo fino alla Cresima stiamo lavorando con l’aiuto di Elena Delmonte e Graziella Serri.
  11. Dobbiamo ulteriormente migliorare la pastorale dei malati e degli anziani con l’aiuto dei ministri straordinari dell’Eucaristia; così pure la preparazione al matrimonio e la catechesi degli adulti. Rinviamo alcuneconsiderazioni a una prossima scheda.
  12. Rimane ancora da affrontare il tema più complesso, ossia il dopo-cresima e la pastorale giovanile.Con gratitudine, Don Giuseppe

 

 

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