Carissimi fratelli e sorelle, a Natale celebriamo la famiglia umana fatta famiglia di Dio attraverso l’incarnazione di Cristo nella nostra umanità. Oggi siamo chiamati a riflettere sulle nostre famiglie come al primo passo più importante. Abbiamo vissuto questi ultimi con tutte le loro sfide coraggiosamente, specialmente con la tensione sul rapporto tra i membri delle nostre famiglie. Siamo stati feriti e stiamo ancora soffrendo. Peggiora perché non possiamo incontrare alcune delle nostre famiglie e amici come avremmo voluto. Tuttavia, li abbiamo nei nostri cuori, nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere. Amiamo le nostre famiglie e vogliamo abbracciarle e
baciarle anche se nessuna famiglia è perfetta. Era S. Teresa di Calcutta che ha detto, che se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo andare a casa e amare le nostre famiglie. Con questi in mente, possiamo prendere in considerazione qualche messaggi di Dio per noi oggi.
Come al solito, Dio usa qualcosa di apparentemente ordinario ma significativo per insegnarci le Sue vie. In questo caso, Egli usa la famiglia di Giuseppe, Maria e Gesù Cristo, che chiamiamo la Santa Famiglia. Con le cose che abbiamo ascoltato dal Vangelo, Dio vuole che ogni genitore sia spiritualmente sveglio! È importante guidare i nostri figli nella scelta del loro futuro. Dobbiamo dedicare del tempo a discutere/chiacchierare con loro. Paternità bassata su un rapporto fedele con Dio non è un’opzione, è una necessità. Non è per niente che un bambino nasce attraverso di te! Sai cosa Dio desidera per tuo figlio? Mentre lavoriamo per dare loro materialmente il meglio nella vita, dovremmo anche lavorare per presentarli a Dio, che è ben oltre il meglio, per la guida e la felicità. La loro felicità e santità torneranno a te.
Inoltre, c’è anche l’immediata famiglia di Abramo sullo sfondo. Questa attenzione sulla famiglia immediata è al centro della prima lettura. Dio assicura ad Abramo che la Sua promessa a lui come padre di una moltitudine di nazioni sarà attraverso un figlio da lui stesso generato nella sua famiglia immediata. In questo momento, né Ismaele né Isacco è nato ancora. Abramo desiderava suo figlio, anche se aveva un servo che egli considerava come famiglia. Osserviamo quindi la frustrazione di Abramo nella sua fede in Dio, la sua impazienza nella sua fiducia in Dio. Stava considerando che sia lui che sua moglie stavano invecchiando. La sua frustrazione influenzò anche le decisioni di Sarah, ed entrambi fecero un grave errore (Gen. 16), con la nascita di Ismaele. Quanti di noi sono stati spinti a fare cose immorali per soddisfare i bisogni della nostra famiglia perché non siamo stati abbastanza pazienti con Dio? Incoraggiamo
soprattutto coloro che sono senza un bambino, ma lo desiderano per continuare a fidarsi di Dio e di continuare a lavorare, con l’aiuto di esperti medici. Nulla è impossibile a Dio (Lc. 1, 37).
Abbiamo un Dio fedele che mantiene le promesse. Sul nostro cammino, continueremo a camminare nelle sue vie, rendendo grazie per il dono delle nostre famiglie e soprattutto per i nostri figli. Dobbiamo ringraziare Dio soprattutto per le famiglie che quest’anno hanno generato un bambino dopo un lungo periodo di attesa e di lacrime. Rendiamo grazie anche per le nuove famiglie che desiderano procreare come Dio vuole che facciamo e preghiamo perché diventino feconde. Siamo grati per le famiglie che hanno madri incinte, e preghiamo per una salute salda e un parto sicuro. Rendiamo grazie per le famiglie che hanno adottato bambini perché non
potevano procreare e per coloro che hanno adottato perché volevano un bambino per avere una famiglia. Rendiamo grazie per i membri della nostra famiglia che stanno lottando per credere e per praticare la nostra fede cristiana. Preghiamo per la comprensione e la conversione. Rendiamo
grazie per tutti i nostri figli che sono stati battezzati ma ora non vogliono che nessuno dei loro figli sia battezzato. Preghiamo che Dio li illumini. Rendiamo grazie per le famiglie che devono ancora ricevere il sacramento del matrimonio. Rendiamo grazie per le famiglie separate e divorziate e preghiamo per il perdono reciproco e perché i figli non soffrano in esse. Rendiamo grazie per l’amore che abbiamo ricevuto e dato nelle nostre famiglie. Che le nostre famiglie siano benedette!
don Anthony